Che cos’è la sindrome del long Covid? Le nuove scoperte sulle cause.
“Long Covid” è un termine che si riferisce ai sintomi persistenti che permangono per mesi dopo un’infezione da SARS-CoV-2. Dopo tre anni di pandemia, sembra esserci un consenso scientifico sul fatto che il long covid non sia una singola sindrome con una causa unica, ma piuttosto un gruppo di malattie con origini diverse. Le stime suggeriscono che il numero di pazienti affetti da long Covid potrebbe aggirarsi intorno ai 65 milioni.
Ci sono molteplici possibili cause del long Covid
In alcune persone, potrebbe essere legato a una reazione autoimmune innescata dalla COVID-19, mentre in altre potrebbe essere dovuto a frammenti del virus che persistono nell’organismo, causando un’esaurimento del sistema immunitario. Altri casi potrebbero essere dovuti a danni agli organi causati dall’infezione o alla riattivazione di virus latenti precedentemente incontrati, come quello di Epstein-Barr.
Sintomi del long Covid
I sintomi del long Covid sono diversi e includono affaticamento, nebbia mentale, dolori diffusi, tachicardia, difficoltà di concentrazione e depressione, tra gli altri. Ci sono circa 200 sintomi catalogati finora.
Cure della sindrome long Covid
La ricerca sui possibili trattamenti per il long Covid è in corso. Gli studi clinici stanno cercando di identificare il tipo di cura più indicato per le diverse circostanze. Alcuni studi si concentrano sull’utilizzo di farmaci antivirali, come il Paxlovid della Pfizer, per eliminare ogni traccia residua del virus nel corpo. Altri studi mirano a ridurre l’infiammazione o ad alleviare i sintomi senza necessariamente risalire alla causa iniziale.
La ricercatrice Akiko Iwasaki dell’Università di Yale sta conducendo uno studio clinico su un centinaio di pazienti per valutare l’effetto del Paxlovid sul long Covid. Si cerca di capire per quali pazienti il farmaco è indicato e il motivo per cui funziona. Altri studi clinici stanno esaminando diversi meccanismi e cercando di trovare soluzioni sintomatiche.
Il trial Stimulate-ICP della University College London che ha finora reclutato 500 persone userà un anticoagulante, il Rivaroxaban, per trattare i microcoaguli nel sangue derivanti dalla Covid che ostacolano l’arrivo dell’ossigeno ai tessuti e che secondo alcuni potrebbero contribuire al long Covid.
Il successo di queste ricerche non influisce solo sul destino dei pazienti affetti da long Covid, ma potrebbe avere implicazioni anche per altre condizioni complesse e poco conosciute, come la sindrome da fatica cronica, che potrebbero condividere alcune dinamiche e cause scatenanti con il long Covid.
(Approfondimenti: Immunologist Akiko Iwasaki: ‘We are not done with Covid, not even close’)