Fertilità maschile in calo: numero spermatozoi sta diminuendo

Fertilità maschile in calo: numero spermatozoi sta diminuendo

Fertilità maschile in calo: numero spermatozoi sta diminuendo. Dai dati che si stanno raccogliendo potrebbe accadere che entro poche generazioni, il numero di spermatozoi umani scenderà a livelli inferiori a quelli considerati adeguati per la fertilità. 

L’allarme viene lanciato dell’epidemiologa Shanna Swan che nel suo nuovo libro “Countdown” ha raccolto una serie di prove che dimostrano come il numero di spermatozoi negli uomini occidentali sia calato di oltre il 50% in meno di 40 anni. Se si continuasse a verificare questa condizione, si deduce che dal 2060 in poi non si avrebbe più capacità riproduttiva.

Le prove a supporto di questa tesi sono numerose e trovano riscontro in una serie di anomalie riproduttive che incidono sulla fertilità degli esseri umani de della fauna selvatica in tutto il mondo.

Cause principali del calo di fertilità

Non si può dire con certezza se questa tendenza continuerà e se si arriverà ad estreme conseguenze, ma si può asserire che una delle cause principali di questi problemi sono le sostanze chimiche da cui siamo circondati. Per prevenire danni irreversibili alla capacità di riproduzione umana e animale, occorre una una migliore regolamentazione.

Gli studi che rivelano il calo del numero di spermatozoi negli esseri umani non sono nuovi, ma risalgono agli anni ’90. 

Nel 2017 uno studio più complesso che ha tenuto conto anche delle discrepanze delle precedenti ricerche, ha rivelato che il numero di spermatozoi degli uomini occidentali era diminuito del 50-60% tra il 1973 e il 2011, scendendo in media dell’1-2% all’anno. Questo è il “conto alla rovescia” a cui si riferisce Shanna Swan.

E’ evidente che più basso è il numero di spermatozoi di un uomo, minori sono le possibilità di concepire un bambino attraverso un rapporto sessuale. Lo studio del 2017 avverte che i nostri nipoti potrebbero possedere un numero di spermatozoi al di sotto del livello considerato adatto per concepire con successo. Ciò probabilmente costringerà “la maggior parte delle coppie” a utilizzare metodi di riproduzione assistita entro il 2045, secondo Swan.

Altrettanto allarmante è un aumento del tasso di aborti spontanei e anomalie dello sviluppo negli esseri umani, come lo sviluppo del pene piccolo, l’intersessualità (che mostra caratteristiche sia maschili che femminili) e testicoli non discesi, tutti risultati collegati al calo del numero di spermatozoi.

La fase fetale è decisiva nella capacità di riprodursi

Ci sono molti fattori che potrebbero spiegare la tendenza al calo di fertilità. Effettivamente, gli stili di vita sono cambiati drasticamente dal 1973, compresi i cambiamenti nella dieta, nell’esercizio fisico, nei livelli di obesità e nell’assunzione di alcol, tutti fattori che sappiamo possono contribuire a una bassa conta spermatica.

Ma negli ultimi anni, i ricercatori hanno individuato la fase fetale dello sviluppo umano come momento decisivo per la salute riproduttiva degli uomini, prima che entrino in gioco i fattori dello stile di vita.

Durante la “finestra di programmazione” per la mascolinizzazione fetale – quando il feto sviluppa caratteristiche maschili – è stato dimostrato che le interruzioni nella segnalazione ormonale hanno un impatto duraturo sulle capacità riproduttive maschili nell’età adulta. Questo è stato originariamente dimostrato negli studi sugli animali, ma ora ci sono studi che danno un crescente supporto di questa tesi anche sull’uomo.

Questa interferenza ormonale è causata da sostanze chimiche nei nostri prodotti quotidiani, che hanno la capacità di agire come i nostri ormoni o di impedire loro di funzionare correttamente nelle fasi chiave del nostro sviluppo.

Chiamiamo queste “sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino” (EDC) e ne veniamo a contatto attraverso ciò che mangiamo e beviamo, l’aria che respiriamo e i prodotti che mettiamo sulla nostra pelle. Sono sostanze chimiche ubiquitarie perché si trovano ovunque nell’ambiente e sono difficili da evitare.

L’esposizione a EDC interferisce sul feto

Gli EDC vengono trasmessi al feto dalla madre, la cui esposizione alle sostanze chimiche durante la gravidanza determinerà il grado di interferenza ormonale del feto. Ciò significa che i dati attuali sul conteggio degli spermatozoi non parlano all’ambiente chimico di oggi, ma all’ambiente com’era quando quegli uomini erano ancora nel grembo materno. Quell’ambiente sta indubbiamente diventando sempre più inquinato.

Non è solo una sostanza chimica specifica imputata di creare i problemi, ma sono diversi tipi di sostanze chimiche quotidiane, che si trovano in qualsiasi cosa, dai detersivi ai pesticidi, agli additivi e alle plastiche e che possono interrompere il normale funzionamento dei nostri ormoni.

Alcuni, come quelli nella pillola contraccettiva o quelli usati come promotori della crescita nell’allevamento degli animali, sono stati specificamente progettati per influenzare gli ormoni, ma ora si trovano in tutto l’ambiente.

(Fonte: Male fertility: how everyday chemicals are destroying sperm counts in humans and animals)

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