Il cervello ci inganna con i bias cognitivi, pregiudizi, falsi ricordi

Il cervello ci inganna con i bias cognitivi, pregiudizi, falsi ricordi

Il cervello ci inganna con i bias cognitivi, pregiudizi, falsi ricordi.

Il cervello, una massa di tre libbre di tessuto, funge da centro di comando per le operazioni del nostro corpo. Questa meraviglia neurale gestisce tutto, dalla memoria al movimento. Tuttavia, i nostri cervelli non sempre rappresentano la realtà così com’è. Per alleggerire il suo carico di lavoro, il nostro cervello prende spesso scorciatoie che si traducono in pregiudizi cognitivi, illusioni percettive e falsi ricordi.

Svelare questi inganni quotidiani può aiutarci a capire meglio il nostro cervello e persino a sfruttare questa conoscenza a nostro vantaggio.

Ciò che percepiamo ora è influenzato dal passato

Uno studio pubblicato su The Journal of Neuroscience ci spiega che ciò che percepiamo nel presente è influenzato da ciò che abbiamo visto di recente. Si dimostra che la dipendenza seriale, ovvero il pregiudizio che fa sembrare uno stimolo attuale simile a uno precedente, è comune nella visione. A livello neurale, questa dipendenza seriale è accompagnata da segni della storia degli stimoli passati nell’attività cerebrale.

Nello studio, i ricercatori esaminano la firma neurale e comportamentale della storia degli stimoli nell’ambito della percezione di numeri, durate e dimensioni. I risultati indicano che l’effetto comportamentale è correlato all’attività cerebrale e che questa firma neurale riflette anche aspetti irrilevanti per l’attività dello stimolo passato. Ciò suggerisce una separazione parziale tra i meccanismi che codificano la storia dello stimolo e il pregiudizio comportamentale stesso.

Inoltre, si dimostra che l’esecuzione di un compito non è necessaria per osservare la firma neurale della storia degli stimoli, ma la firma è più evidente quando c’è un compito attivo.

Infine, si scopre che i modelli di attività cerebrale in una fase iniziale (circa 35-65 ms dopo l’inizio dello stimolo) possono predire in modo significativo l’effetto comportamentale.

In sintesi, i risultati indicano che la codifica delle informazioni sugli stimoli passati nei segnali cerebrali riflette realmente la dipendenza seriale e che questo fenomeno si verifica nelle prime fasi dell’elaborazione visiva.

Bias cognitivi: la tendenza della mente a distorcere la realtà

I pregiudizi cognitivi sono errori sistematici nel pensiero che influenzano le decisioni e i giudizi che prendiamo. Un esempio comune è il “pregiudizio di conferma”, in cui favoriamo le informazioni che confermano le nostre convinzioni esistenti e respingiamo le prove contraddittorie. Potremmo anche cadere preda dell'”euristica della disponibilità”, basando i giudizi su informazioni prontamente disponibili, che non sono sempre le più accurate o complete.

Illusioni percettive: i tuoi occhi possono ingannarti

I nostri cervelli spesso colmano le lacune nelle nostre esperienze percettive per creare un’immagine coerente del mondo. Questo porta a illusioni visive, come il “Triangolo Kanizsa”, in cui il nostro cervello percepisce un triangolo che non esiste. Allo stesso modo, il “motion aftereffect” o “waterfall illusion” fa sembrare che gli oggetti fermi si muovano dopo aver fissato un oggetto in movimento per un po’ di tempo.

Falsi ricordi: quando la tua mente riscrive la storia

I nostri cervelli non registrano eventi come le videocamere. Invece, i ricordi vengono costruiti e ricostruiti ogni volta che li ricordiamo, spesso influenzati da esperienze e conoscenze successive. Ciò può portare a “falsi ricordi”, in cui ricordiamo gli eventi in modo diverso da come sono accaduti o ricordiamo eventi che non sono mai accaduti.

La natura predittiva del cervello: le aspettative modellano la realtà

Il nostro cervello è una macchina di previsione. Effettua costantemente previsioni sul futuro per risparmiare potenza di elaborazione e rispondere rapidamente a potenziali minacce. Ciò diventa evidente nell'”effetto placebo”, in cui le nostre aspettative possono portare a reali cambiamenti fisiologici. Se crediamo che una pillola di zucchero sia un antidolorifico, il nostro cervello potrebbe davvero ridurre il dolore, riflettendo il potere dell’aspettativa.

Il pregiudizio della negatività del cervello: cattivo su buono

I nostri cervelli hanno una propensione a concentrarsi maggiormente sulle esperienze negative che su quelle positive, un pregiudizio radicato nel nostro passato evolutivo in cui la sopravvivenza dipendeva dal riconoscere rapidamente le minacce. Questo pregiudizio della negatività influenza il nostro umore, le decisioni e la percezione generale della vita.

Il potere della suggestione: effetto priming

L'”effetto priming” è un fenomeno psicologico in cui l’esposizione a uno stimolo influenza il modo in cui rispondiamo a un successivo stimolo correlato. Ad esempio, se leggiamo un elenco di parole relative alla vecchiaia, potremmo successivamente camminare più lentamente o concentrarci temporaneamente maggiormente sulla nostra salute: questo è il tuo cervello che viene leggermente influenzato.

Conclusione: Il magistrale illusionista

Il cervello, nella sua ricerca dell’efficienza e della sopravvivenza, è un maestro illusionista, che distorce abilmente le nostre percezioni e giudizi. Comprendere queste stranezze cognitive può consentirci di controllare i nostri pregiudizi, mettere in discussione le nostre percezioni e lottare per un pensiero più accurato. Riconoscere quando il nostro cervello ci sta giocando brutti scherzi è il primo passo verso una più profonda autoconsapevolezza e una parte essenziale per padroneggiare l’arte del pensiero critico.

(Articolo tratto da: miragenews.com "The Surprising Ways Your Brain Tricks You Every Day")