Suonare uno strumento musicale fa bene al cervello: previene declino

Suonare uno strumento musicale fa bene al cervello: previene declino

Suonare uno strumento musicale fa bene al cervello: previene declino.

Uno studio pubblicato su NeuroImage: Reports ha esaminato l’effetto del suonare uno strumento musicale o ascoltare musica attivamente sulla prevenzione del declino cognitivo legato all’invecchiamento. Lo studio ha coinvolto oltre 100 pensionati mentalmente sani tra i 62 e i 78 anni che non avevano mai suonato uno strumento musicale in precedenza.

Invecchiamento cerebrale e declino cognitivo

Con l’età, il cervello tende a perdere plasticità e materia grigia, che è la zona del cervello dove si trovano i neuroni. Questo processo è noto come atrofia cerebrale. Una delle funzioni cognitive più importanti che può subire il declino con l’invecchiamento è la “memoria di lavoro”, che è responsabile di ricordare ed elaborare le informazioni a breve termine utili per raggiungere obiettivi, come memorizzare un numero di telefono o tradurre una frase da una lingua straniera.

Ruolo della musica nel prevenire il declino cognitivo

Lo studio ha scoperto che suonare uno strumento musicale o ascoltare musica attivamente può aiutare a prevenire il declino cognitivo stimolando la produzione di materia grigia nel cervello. Il gruppo di partecipanti è stato suddiviso in due gruppi: uno che ha preso lezioni di pianoforte e l’altro che ha partecipato a lezioni di ascolto attivo, dove si concentravano sul riconoscimento degli strumenti e l’analisi delle proprietà musicali di diversi stili.

Risultati dello studio

Dopo sei mesi, entrambi i gruppi hanno mostrato un aumento della materia grigia in quattro regioni cerebrali coinvolte nel funzionamento cognitivo di alto livello, tra cui alcune parti del cervelletto legate alla memoria di lavoro. Le performance cognitive dei partecipanti sono migliorate del 6%, e la plasticità del cervelletto (la sua capacità di adattarsi e cambiare) è migliorata.

Differenze tra i gruppi

Tuttavia, sono state rilevate alcune differenze tra i due gruppi. Nei partecipanti che hanno imparato a suonare il pianoforte, la quantità di materia grigia nella corteccia uditiva primaria destra (una parte del cervello importante per l’elaborazione del suono) è rimasta stabile. D’altra parte, nel gruppo che si è concentrato sull’ascolto musicale, questa quantità è diminuita. Questo suggerisce che la musica potrebbe influenzare specifiche regioni del cervello in modo diverso.

Riassumendo, lo studio indica che l’attività musicale, sia suonare uno strumento che ascoltare attentamente la musica, può contribuire a prevenire il declino cognitivo legato all’invecchiamento stimolando la produzione di materia grigia in parti specifiche del cervello. Tuttavia, bisogna fare ulteriori ricerche per comprendere meglio questi effetti e se la musica possa anche avere benefici simili su persone con un deterioramento cognitivo leggero.