Epatiti nei bambini ultime novità: adenovirus e SarsCoV2 agiscono insieme

Epatiti nei bambini ultime novità: adenovirus e SarsCoV2 agiscono insieme

Epatiti nei bambini ultime novità: adenovirus e SarsCoV2: azione combinata. Alla base dei casi di epatite che sta colpendo i bambini in tutto il mondo, ci potrebbe essere una doppia azione dovuta alla compresenza dell’adenovirus 41-F e del virus SarsCoV2.

Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’, ha riferito all’Ansa: “Alla base c’e’ la possibilita’ che nei bambini che hanno avuto l’infezione da SarsCoV2, questo virus possa essersi nascosto e annidato.”

Infatti, anche nei bambini che hanno avuto l’infezione da Covid-19, ma che non hanno manifestato i sintomi o che hanno superato l’infezione, ci potrbbe essere una riserva del virus nascosto nell’intestino e non rilevabile, come precisa Remuzzi: “se il virus non viene piu’ rilevato, non e’ detto che non ci sia un reservoir.”

Poiché l’intestino potrebbe essere il luogo più probabile in cui il virus SarsCoV2 si nasconde, potrebbe continuare a rilasciare le sue proteine che agirebbero insieme come un super-antigene in grado di stimolare la reazione del sistema immunitario.

Si attiverebbero le cellule T che solitamente attaccano un bersaglio preciso, ma il super-antigene riesce a evitarle e le cellule immunitarie cominciano a rilasciare grandi quantità di citochine, responsabili delle infiammazioni.

E’ lo stesso meccanismo che causa la malattia multisistemica nei bambini.

Ipotesi più convincente al momento

Questa è al momento l’ipotesi più convincente perché spiegherebbe tutti i fattori osservati nelle epatiti anomale, come precisa Remuzzi, si spiegherebbe così “il fatto che la maggior parte dei bambini ha l’adenovirus, che l’adenovirus sta circolando contemporaneamente al SarsCov2, che non siano coinvolti i virus delle epatiti noti e che sia chiara l’origine virale dei casi.”

Il processo potrebbe essere scatenato anche quando un bambino che ha avuto l’infezione da SarsCoV2 viene a contatto con l’adenovirus, soprattutto quello del sottotipo 41-F, osservato in molti casi di epatiti anomale.
Per avere la risposta, prosegue, si dovrebbe “analizzare il siero dei bambini che hanno avuto le epatiti anomale per capire quanti sono stati sposti al virus SarsCov2 e, per capire se potrebbero avere ancora una riserva, bisognerebbe analizzare la presenza del virus nelle feci. Da solo – conclude – l’adenovirus 41-F non e’ in grado di dare la malattia”.

(Fonte notizia Ansa)

Lascia un commento