I danni del diabete al cuore: nuove scoperte

I danni del diabete al cuore: nuove scoperte

Il diabete danneggia il cuore e oltre il 50% delle persone con diabete di tipo 2 muore per malattie cardiache. I ricercatori dell’Università di Otago hanno fatto nuove scoperte in merito.

Il diabete danneggia cellule staminali nel cuore

Il professore associato Rajesh Katare, del Dipartimento di Fisiologia, afferma che è noto che le cellule staminali nel cuore dei pazienti diabetici sono danneggiate. Mentre la terapia con cellule staminali si è dimostrata efficace nel trattamento delle malattie cardiache, non è il caso dei cuori diabetici.

Il motivo potrebbe essere nelle minuscole molecole chiamate microRNA che controllano l’espressione genica.

“Sulla base dei risultati dei test di laboratorio, abbiamo identificato il numero di microRNA che sono danneggiati nelle cellule staminali del cuore diabetico”, spiega il professore Katare.

“Tra diversi microRNA abbiamo identificato che un particolare microRNA chiamato miR-30c – che è cruciale per la sopravvivenza, la crescita e la formazione di nuovi vasi sanguigni delle cellule staminali – è ridotto nelle cellule staminali diabetiche.”

Avere scoperto che questo tipo di microRNA è minore nelle cellule staminali del tessuto cardiaco dei diabetici è molto importante per trovare nuove terapie di successo.

Grazie a questa scoperta i ricercatori sono stati in grado di aumentare il livello di miR-30c mancante nel cuore con una “semplice iniezione”.

“Ciò ha comportato un miglioramento significativo della sopravvivenza e della crescita delle cellule staminali nel cuore diabetico”, afferma il professore associato Katare.

Cause cardiopatia nei diabetici e nuovi trattamenti

“Questa affascinante scoperta ha recentemente identificato che la compromissione dei microRNA è la ragione alla base per cui le cellule staminali non sono funzionali nel cuore diabetico. Ancora più importante, i risultati hanno identificato una nuova terapia per l’attivazione delle cellule staminali nel cuore utilizzando microRNA, senza la necessità di iniettare cellule staminali, che è un processo che richiede tempo e denaro.”

Il professore associato Katare definisce la scoperta “significativa” e afferma che potrebbe aiutare i malati di diabete a condurre una vita più lunga e di qualità.

“Oltre a identificare le ragioni della scarsa funzionalità delle cellule staminali in un paziente con diabete, la nuova terapia che prevede l’utilizzo di microRNA, potrebbe cambiare il metodo di trattamento per le malattie cardiache negli individui diabetici”.

I ricercatori effettueranno più test di laboratorio prima di passare agli esseri umani.

“La nostra analisi iniziale ha rivelato che potrebbero esserci altri quattro potenziali microRNA candidati. Pertanto, è essenziale testare anche la funzione di quei microRNA. Potrebbe essere possibile che la terapia combinata con più di un microRNA possa aumentare ulteriormente gli effetti benefici”.

(Riferimento fonte: EurekAlert.org)

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